
Aprire uno studio medico: quali sono i requisiti? Questa è la domanda che più spesso si presenta ai medici che desiderano trasformare la propria esperienza clinica in un’attività autonoma. Oltre alla passione per la professione, è fondamentale conoscere le norme che regolano l’apertura di uno studio, dal lato professionale a quello amministrativo, urbanistico e sanitario.
Requisiti professionali
Il primo passo consiste nell’essere effettivamente in possesso delle qualifiche professionali. Laurea in Medicina e Chirurgia (o titolo equivalente riconosciuto in Italia) è obbligatoria, così come l’iscrizione all’Ordine dei Medici della provincia di competenza.
Laurea e iscrizione all’Ordine dei Medici
Solo il professionista iscritto all’Ordine può esercitare la medicina in modo autonomo. L’iscrizione garantisce il rispetto degli standard deontologici e fornisce l’autorizzazione legale ad eseguire consulti, prescrizioni e trattamenti.
Iscrizione a ENPAM
L’ENPAM (Ente Nazionale di Previdenza e Assistenza dei Medici e degli Odontoiatri) è la cassa previdenziale di base per i medici. La sua iscrizione è obbligatoria fin dal 1997 ed è necessaria per la copertura contributiva e l’assistenza sanitaria.
Requisiti amministrativi
Partita IVA e codice ATECO
Per emettere fatture è indispensabile aprire una Partita IVA. Il codice ATECO dipende dalla tipologia di studio: per la medicina generale è 86.21.00, mentre per le specialità varia (es. 86.22.01 per i cardiologi).
Registrazione al Registro delle Imprese
Se lo studio prevede l’impiego di personale dipendente o collaboratori, è necessario iscriversi al Registro delle Imprese presso la Camera di Commercio competente.
Posta Elettronica Certificata (PEC)
La PEC è l’indirizzo ufficiale di comunicazione con le autorità e con l’Ordine dei Medici. Deve essere registrata presso l’Ordine e attivata in anticipo all’apertura dello studio.
Requisiti urbanistici e igienico‑sanitari
SCIA (Segnalazione Certificata di Inizio Attività)
La SCIA è il documento con cui si notifica al Comune l’avvio della propria attività. Deve contenere dettagli sul locale, sulle attrezzature e sulle modalità operative. Il Comune ha 60 giorni per esprimere il parere; in assenza di risposta, si presume il silenzio assenso.
Autorizzazione sanitaria (ASL)
Alcune tipologie di studio, soprattutto quelli che eseguono procedure invasive o diagnostiche complesse, richiedono un’autorizzazione rilasciata dall’Azienda Sanitaria Locale (ASL). L’autorizzazione è subordinata a sopralluogo e verifica delle condizioni igienico‑sanitarie.
Certificazioni tecniche e normative
Gli impianti elettrici, idraulici e di ventilazione devono essere certificati secondo le norme UNI e CEI. Inoltre, il locale deve essere accessibile (es. rampe per disabili) e dotato di sistemi antincendio.
Requisiti di locale e attrezzature
Dimensioni minime e disposizione degli spazi
Secondo il Decreto Legislativo 17/06/2013, un ambulatorio medico deve prevedere almeno 12 m² di spazio per l’attività di visita e 4 m² per la sala d’attesa. La disposizione deve garantire la privacy del paziente e la sicurezza del personale.
Attrezzature obbligatorie
Oltre agli strumenti di base (es. stetoscopio, sfigmomanometro), lo studio deve disporre di dispositivi di prima soccorso, registri clinici e un sistema informativo gestionali per la cartella clinica elettronica (CCe). L’uso di software gestionale è consigliato per la gestione amministrativa e la compliance normativa.
Sicurezza e accessibilità
Le norme sulla sicurezza prevedono l’installazione di estintori, segnaletica di emergenza e l’adozione di procedure di evacuazione. L’accessibilità è obbligatoria per legge, quindi lo studio deve essere fruibile da persone con mobilità ridotta.
Requisiti fiscali e assicurativi
Contributi INAIL
Il medico deve iscriversi all’INAIL per ottenere la copertura assicurativa contro infortuni sul lavoro e malattie professionali. L’iscrizione è obbligatoria fin dal 2015.
Polizza di responsabilità civile professionale
La polizza RC è una copertura obbligatoria che protegge il professionista da eventuali richieste di risarcimento da parte di pazienti o terzi. È consigliata anche in caso di attività di medicina privata.
Procedura passo dopo passo per aprire lo studio medico
- Verifica della titolazione e iscrizione all’Ordine dei Medici.
- Iscrizione a ENPAM e apertura della Partita IVA con il codice ATECO corretto.
- Registrazione al Registro delle Imprese (se necessario).
- Attivazione della PEC e invio dell’avviso all’Ordine.
- Scelta del locale: verifica di dimensioni, sicurezza e conformità urbanistica.
- Redazione e presentazione della SCIA al Comune.
- Richiesta dell’autorizzazione sanitaria all’ASL (se richiesto).
- Acquisto e installazione delle attrezzature, adeguamento del locale.
- Iscrizione all’INAIL e stipula della polizza RC.
- Installazione del software gestionale e configurazione della cartella clinica elettronica.
- Avvio dell’attività: comunicazione al Comune, all’Ordine e all’ASL.
FAQ
Posso aprire uno studio medico in appartamento?
Sì, ma il locale deve rispettare i requisiti di dimensione, igiene e sicurezza. In molti casi è necessario richiedere l’autorizzazione sanitaria e dimostrare che l’ambiente è adeguato per l’esercizio della medicina.
Qual è il costo medio per aprire uno studio medico?
I costi variano in base alla posizione, alla dimensione e alle attrezzature. In media, si può prevedere una spesa iniziale tra 10.000 € e 30.000 € per coprire affitto, ristrutturazioni, attrezzature e spese burocratiche.
È obbligatorio l’uso di un software gestionale?
Non è obbligatorio per legge, ma è altamente consigliato per gestire le cartelle cliniche, la fatturazione elettronica e la compliance con il GDPR.
Risorse utili
- Ministero della Salute – Linee guida e regolamenti
- Ordine dei Medici – Requisiti e iscrizione
- Software gestionale per studi medici – Funzionalità e vantaggi
Aprire uno studio medico: quali sono i requisiti? Con questa guida completa potrai affrontare il processo con sicurezza, rispettando le normative vigenti e garantendo ai tuoi pazienti un servizio di qualità.